Il Castello di Gradara

Le Marche è una regione famosa per i suoi tanti splendidi borghi medievali: tra questi sicuramente spicca il Castello di Gradara.

Il Castello di Gradara sorge sulla sommità della collina del comune di Gradara, in provincia di Pesaro, ed è costituito dalla fortezza medievale e dal borgo storico collegato ad essa.

Fu costruito attorno al 1150 dalla potente famiglia dei De Griffo: quando caddero in disgrazia presso il papato, la fortezza fu affidata al condottiero dei guelfi di Romagna, Malatesta da Verucchio, capostipite e fondatore della dinastia dei Malatesta.

Furono i Malatesta a decidere l’edificazione delle due cinte di mura, erette tra il XIII e il XIV secolo.

Il dominio dei Malatesta finì nel 1463 quando Sigismondo Malatesta, scomunicato dal papa, si scontrò con Federico da Montefeltro, che assediò Gradara per conto della Chiesa. La fortezza, che aveva resistito a numerosi assedi in passato, in quella circostanza dovette arrendersi, per poi essere consegnata in vicariato dal Papa agli Sforza di Pesaro, fedeli alleati della Chiesa.

Nel corso degli secoli Gradara passerà di mano diverse volte tra le più importanti casate della penisola: oltre ai Malatesta ed agli Sforza, essa diverrà dominio dei Borgia e dei Della Rovere.

Dal 1641 Gradara passò sotto il diretto controllo dello Stato della Chiesa, iniziando un lungo periodo di declino che lo portò ad essere, agli inizi del 900, quasi un rudere. Fu la famiglia Zanvettoni ad acquistarlo e a finanziare i lavori di restauro, che riportarono il Castello di Gradara al suo antico splendore, prima di rivenderlo allo Stato Italiano nel 1928.

La rocca ha fatto da sfondo al tragico amore tra Paolo e Francesca cantato da Dante Alighieri nella Divina Commedia. Intorno al 1275 Guido da Polenta, signore di Ravenna, diede in sposa la figlia Francesca al suo fedele alleato Giovanni Malatesta, signore di Rimini, chiamato Gianciotto perché “ciotto”, sciancato, valoroso uomo d’arme ma brutto nella persona. Al momento di presentarsi a Francesca, inviò al suo posto il suo fratello Paolo, cavaliere nobile, bello e cortese, già sposato con Beatrice Orabile di Ghiaggiuolo, con la quale aveva due figli. I due s’innamorarono ma Gianciotto, messo in allarme da un servitore, li colse in flagrante tradimento e li uccise.

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