
Il Fiume Esino
Nei pressi del nostro Hotel scorre il fiume Esino, il secondo della regione Marche per per ampiezza di bacino idrografico e portata media annuale.
Il nome, analogamente a quanto accaduto nelle vallate adiacenti, potrebbe derivare dalla città romana che lambiva Aesis (Jesi), o secondo altre ipotesi essere una latinizzazione della divinità celtica Eso ed essere la città romana a derivare il proprio nome dal fiume. Con ogni probabilità infatti Jesi fu fondata dai Galli Senoni: a quei tempi l’Esino era navigabile ed Eso era la divinità celtica del commercio fluviale raffigurato con un’ascia in mano ed un aspetto taurino.
L’Esino nasce in provincia di Macerata, dalle falde del monte Cafaggio, a circa 1.000 m s.l.m. Scorre inizialmente ripido bagnando i centri di Esanatoglia, Matelica e Cerreto d’Esi; poi, alcuni kilometri più a valle, entra nella suggestiva e selvaggia Gola della Rossa scorrendo impetuoso tra le alte pareti rocciose. All’ingresso della Gola incrementa la propria portata grazie al contributo del Sentino.
Terminato il tratto ingolato presso il territorio di Serra San Quirico, il fiume allarga notevolmente il proprio letto rallentando la sua corsa. In questo tratto bagna i comuni di Mergo, Rosora, Maiolati Spontini e Castelplanio.
Attraverso i comuni di Maiolati, Castelbellino e MOnteroberto arriva in breve a Jesi, della quale lambisce la periferia sud. Qui dà luogo a una zona umida che costituisce l’habitat per le specie faunistiche e floristiche dell’oasi naturalistica di Ripa Bianca.
Il fiume prosegue ampio attraversando Chiaravalle per giungere infine in prossimità di Falconara Marittima dove, in località Fiumesino e Rocca Priora, sfocia con un ampio estuario nel Mar Adriatico, dopo un percorso di circa 90 km. Sul lato sinistro della foce del fiume si trova il Parco del Cormorano, area naturalistica protetta di ben 12 ettari.
L’Esino nel corso della storia a volte servì come confine. L’espansione dei Galli Senoni si fermò proprio sull’Esino, anche se non in maniera assoluta; in seguito a questa invasione il territorio a nord del fiume, abitato dai Piceni, subì l’influsso celtico, e quando l’imperatore Augusto divise l’Italia in regioni il Piceno a nord dell’Esino venne unito all’Umbria formando la regione Umbria et Ager Gallicus, mentre a sud del fiume venne formata la regione Picenum. I Galli Senoni già presenti a Senigallia fondarono Jesi circa nel 500 a.C., apprezzandone la posizione strategica: vicina al mare, controllava la vallata del fiume Esino, naturale porta di ingresso (attraverso la Gola della Rossa) ai territori abitati dagli Umbri. Con costoro i Galli intrattenevano importanti commerci, aiutati anche dalla possibilità, all’epoca, di navigare sul fiume.
Il fiume fu anche per lungo tempo il confine tra l’Italia propriamente detta e la Gallia Cisalpina, sin quando Silla non spostò (attorno all’81 a.C.) questo confine più a nord sul fiume Rubicone. Successive ripartizioni territoriali, sempre durante l’Impero Romano, riunirono le terre a nord e a sud dell’Esino, che smise dunque la sua funzione di confine.
Nel Medioevo il fiume tornò ad essere un elemento di delimitazione territoriale e di contesa. Infatti proprio la parte terminale dell’Esino da una parte rappresentava lo sbocco a mare per la Respublica Æsina, e dall’altra la Repubblica di Ancona ne vedeva il suo baluardo del confine di nord-ovest. A difesa venne dapprima eretto dagli jesini il Castello di Rocca Priora, poi passato il territorio ad Ancona, quest’ultima lo munì di altri quattro, dei circa venti, castelli di Ancona: Falconara, Monte San Vito, Camerata, Cassero.
L’Hotel Lidia è sempre a disposizione per chi viene a soggiornare dalle nostre parti.
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