La storia millenaria di Fabriano
Una delle città più attive delle Marche è senza dubbio Fabriano.
Piccola gemma incastonata tra le colline marchigiane, ma anche un importantissimo polo industriale, grazie alla produzione di carta (Cartiere Miliani Fabriano) e di elettrodomestici (Indesit Company, Ariston Thermo Group, Elica, Faber, ecc.)
Dal 2013 è una Città Creativa dell’UNESCO, nella categoria “Artigianato, arti e tradizioni popolari”
II territorio di Fabriano si trova a cavallo dell’Appennino umbro-marchigiano e per la sua felice posizione favorì fin dalla Preistoria l’insediamento di comunità stabili.
Nell’Età del ferro si diffusero ampiamente, la civiltà picena e quella umbra, autoctone, mentre nel corso del IV secolo a.C. vi si attestarono i Galli senoni, di origine celtica.
Dopo la conquista romana si svilupparono Attidium (Attiggio), già umbra, e Tuficum (Albacina), che raggiunsero la massima floridezza nel II-III secolo d.C.
Le invasioni barbariche dei secoli seguenti (V-VI) causarono il lento abbandono dei due municipi.
Fu durante i secoli V-IX d.C. che gli Attidiati, secondo la tradizione, si rifugiarono in parte a sud-est verso il futuro castello di Collamato e, per la maggior parte, nella futura valle di Fabriano dove, con l’apporto di un altro popolo proveniente da Tuficum per lo stesso motivo, dettero vita al primo nucleo della città di Fabriano.
Le prime menzioni storiche del castellum Fabriani sono del 1040 – 1041. Circa un secolo dopo sono ricordati entrambi i “castra Fabriani” (1160), i quali ancora più tardi, nel secolo XIII, si distinguevano con i nomi di Castrum vetus e Castrum novum (o Podium) ciascuno formato da un nucleo centrale fortificato, detto castellare, difeso da fossati, da mura e circondato da borghi murati. Dalla fusione di questi due castelli, posti sulla riva destra del fiume Giano, ha avuto origine la città il cui sviluppo fu assai rapido.
Nel 1234 Fabriano diviene libero comune, elesse le sue magistrature ed acquistò gradatamente un nuovo volto; si svilupparono nel centro storico cantieri architettonici e pittorici di fondamentale importanza per la nascita di quella scuola artistica che, nel secolo successivo, raggiungerà il suo apice con Allegretto Nuzi e Gentile da Fabriano.
Nel 1300 il comune, ormai forte ed affermato, prese parte attiva alla politica medievale partecipando alla lotta tra Guelfi e Ghibellini, finché a partire dal 1378, la potente famiglia ghibellina dei Chiavelli riuscì ad imporre la propria signoria a Fabriano; nonostante l’instabilità politica, poté godere di notevole prosperità economica. Dopo l’eccidio dei Chiavelli (1435) e un breve periodo di sottomissione a Francesco Sforza (1435-1444), la città venne annessa allo Stato Pontificio.
Nel 1798 fu proclamata la Repubblica Romana dal generale Berthier e la città di Fabriano svincolatosi dalla dipendenza papale, ne fece parte, ma per un breve periodo dato che nel 1800, ritornerà sotto il governo restaurato della Chiesa. Ma fu per pochi anni ancora, perché nel 1808 la città fu annessa al Regno italico. Dopo la parentesi napoleonica, nel 1815 ritornò alle dipendenze della Chiesa.
Il 14 settembre 1860, entrando per la Porta del Borgo le truppe sabaude, al comando del generale Cialdini, liberarono la città, riunendola (dopo il solenne plebiscito del 4 novembre successivo che registrò 2354 voti favorevoli contro 2 contrari) al Regno d’Italia sotto Vittorio Emanuele II.
Il 29 aprile 1866 viene inaugurata la linea ferroviaria Ancona – Foligno prima, e Fabriano – Urbino poi, fondamentali per lo sviluppo delle industrie e del commercio locale.
Nel 1889, all’Esposizione universale di Parigi, ricordata soprattutto per la realizzazione della Torre Eiffel, le abilità tecniche delle Cartiere Miliani Fabriano vengono riconosciute con l’assegnazione della medaglia d’oro per l’ottima qualità dei prodotti cartari fabrianesi.
Nel 1930 Aristide Merloni inizia, ad Albacina, con una modesta fabbrica di bilance, un’attività che gradualmente si svilupperà fino a diventare un complesso industriale di fama mondiale.
Molti conoscono Fabriano per la sua antica tradizione cartiera. Il Museo della carta infatti è uno dei punti più interessanti e caratteristici da visitare. Oltre a questo, vale la pena esplorare anche il centro storico, con la fontana Sturinalto, risalente alla fine del 1200, e il Palazzo del Podestà. La Cattedrale di San Venanzio e la Chiesa di San Benedetto, sempre di epoca medievale, fondono invece la struttura del 1200 con lo stile barocco, più eccentrico e originale.
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